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Occorrente: |
L’esercizio n. 11 di Gregorio Plafondio |
1) Curiosità 3) Coraggio 4) Non crederci |
PREMESSA
In un giorno
di Aprile del 1310, l'alchimista Gregorio Plafondio ebbe una geniale
intuizione. Era alle prese con formule aritmetiche e geometriche. Lo
affascinava il fatto che le formule, indipendentemente dai valori usati,
potevano assicurare sempre un risultato esatto, perché la verità l'avevano in se.
" E
allora - si chiese Plafondio - se con una formula è possibile
conoscere
l'area di tutti i possibili triangoli rettangoli, per quale motivo non si può
scoprire una formula che operi nell'ambito dei sentimenti e delle emozioni?
Se potessi
applicare queste formule ai casi della vita potrei sommare e dividere amori e
speranze, moltiplicare ricordi. Questa sarebbe la vera conoscenza assoluta, la
vera Pietra Filosofale".
L'alchimista
decise che per usare delle formule aritmetiche con dei sentimenti la prima
operazione da fare era di sostituire questi ultimi ai numeri stessi.
Un'operazione molto semplice.
Immaginate
che un gatto valga 3 e che un topo valga 2. Un gatto che acchiappi un topo
varrà 5.
Oppure:
Maria vale 7 e Giovanni 9 se si amano fanno 16, ma
se Giovanni
decide di andare via, 16 meno Giovanni che fa sempre
9, rimane
solo 7, che è Maria lasciata sola. Facile, no?
Di tutto il
lavoro di Gregorio Plafondio ci rimangono solo una dozzine di formule e la
costatazione che in fondo a nessuno interessò più di tanto sapere come funziona
un amore o un ricordo.
Anche oggi
la situazione non è cambiata. Ogni anno si spendono cifre considerevoli in
cartomanti e astrologhi, in oroscopi e letture della mano e soltanto perché la
gente non crede a queste cose.
Avete
letto bene, si va dal cartomante solo perché non gli si crede e si ritiene che
la previsione per quanto infausta possa sempre essere cambiata da un nostro
comportamento.
Chi di noi
andrebbe da un chiromante che scientificamente
potesse predirci una vita misera che nessuna cosa al mondo potesse
migliorare?
Vi immagino
dubbiosi e allora è venuto il momento di presentarvi la formula n.11 di
Gregorio Plafondio che per noi è solo un Esercizio del Sentimento chiamato:
"
Conviene fare questo calcolo ? "
Questa
formula consente di conoscere con esattezza quanti anni mancano alla vostra
partenza.
Ci
siamo capiti di quale partenza stiamo parlando?
Allora è
necessario che sappiate perfettamente l'età di vostro padre e di vostra madre.
Nel caso qualcuno di loro non ci sia più, basterà ricordare a che età ha
compiuto il suo viaggio.
Ben inteso
che questa formula prende in considerazione solo dipartite naturali e non
quelle dovute ad incidenti.
Un ultimo
avvertimento, se avete dei fratelli, il risultato che otterrete sarà la media
degli anni che restano da vivere per tutti i fratelli insieme.
M+P
M.P
------- -
------ + ( 19,1. Pi greco ) -
x =
Anni che
2 M+P che
restano
da
vivere
Sostituite
alla lettera M l'età di vostra madre, alla lettera P l'età di vostro padre e
alla x la vostra età.
Non dovete
fare niente altro che calcolare l'espressione così ottenuta e se non vi
ricordate il procedimento basterà chiederlo a qualunque studente delle medie ma
non spiegategli a cosa serve quella formula perché correreste il rischio di
essere creduti.
Prima di
cominciare il calcolo: è bene che facciate qualche riflessione.
Come
impiegheremo il tempo che la formula ci indicherà come ancora disponibile? Lo
impiegheremo bene, non è vero?
Faremo tutto
quello che avremmo voluto fare nella vita e quel tempo residuo lo faremo
fruttare. Ma che stiamo dicendo? Sembra che solo adesso stiamo scoprendo che
dovremo fare quel viaggio. E' solo la data della partenza che è sempre stata
incerta, non il suo accadere.
Forse
abbiamo sempre pensato che accadesse solo agli altri, non abbiamo mai pensato
che avremmo potuto addirittura conoscerne la data. Ecco, rifletteteci un
attimo, se a questo punto siete in grande
confusione
vuol dire che l'esercizio sta funzionando perfettamente. Vuol dire che non
avete punti di riferimento e ciò capita solo quando si percorrono strade nuove,
o strade sbagliate.
Ma voi
potete correre il rischio, se volete, e allora decidete di:
-
Considerare che questo esercizio del sentimento è una grande sciocchezza, che
non perderete altro tempo in una cosa così assurda e funerea.
Oppure....
- Svolgere
questa espressione ed arrivare al risultato richiesto.
E riflettere
che solo in quella data saremo autorizzati a sentirci morti e che per adesso è
nostro dovere, eccedere in vitalità perché, come diceva Plafondio, in certe
cose la vera misura è l'esagerazione.
Ne voglio leggere un altro e clicco sull’ombrellone
Brutti pallosi vi clicco e vado via