Riportare in vita gli autori defunti
E
questa come te la spiego?
PREMESSA
Essere
creativi implica accettare il rischio di viaggiare sempre sul limite esile che
divide il colpo di genio dalla grande stronzata. Ho accettato da tempo questa
condizione ecco perché, con tutta onestà, non dichiaro mai a cosa possano
servire le mie invenzioni, ci penseranno altri, del resto non lo so neanche io.
IL FATTO ( trattasi ovviamente di cosa vera )
Succede
che mi interessi di arte e di tecnica. Il desiderio della sintesi mi ha portato
di recente a sviluppare un sistema per far rivivere autori defunti.
( non molli
adesso, La rassicuro della mia sanità mentale )
Ho
messo a punto un sistema, software misto, ( due editor di testo, due soft.
Basic e un reg-ex ) che consente di scrivere un racconto, per esempio, come lo
avrebbe fatto Hemingway. ( di lui ho letto tutto, anche alcuni inediti )
Ma
anche come lo avrebbe fatto in un particolare momento della sua vita o in un
particolare luogo. Ovviamente nessun bluff esoterico.
Si
è trattato solo di immettere nel programma citato le opere di uno scrittore, e
cominciare a legare tra loro tutta una serie di logiche che sottendono al
racconto.
Logiche
di solito non visibili e non verificabili ma evidenti se, come del caso, si
trasforma il tutto in numeri, manipolabili e con forti relazioni tra loro (
algoritmi ).
Potrei
anche argomentare che, al contrario, questo sistema potrebbe essere in grado di
datare un’opera. Si immette il testo ( l’operazione più facile ) e la si “ compara
“ con opere datate. Ne esce una collocazione sicura perché quel pezzo non può
essere stato scritto prima e non dopo un certo periodo.
Nei
casi fortunati si arriva quasi ad una data. Confesso che non era questo
l’obiettivo di tanti sforzi ma piuttosto quello di far “scrivere qualcosa
ancora” ad un autore che mi manca dal giorno in cui si cacciò una doppietta in
bocca e tirò i grilletti. Insomma un atto d’amore.
Credevo
che il trasformare un’opera in numeri fosse una cosa di una disarmante palla.
Mi sono dovuto ricredere, si perde l’oggetto racconto, ci si dimentica
dell’autore, insomma si esce dalla realtà che ci piace e ci si immerge in una
logica che è si fredda ma che offre incredibili scoperte. Io di alcuni
scrittori ( Foscolo ) ho scoperto ridondanze cicliche di immagini, parole, di
costruzioni sintattiche che formano la musica che ci piace di lui,
mentre di autori stranieri ho scoperto solo l’opera del traduttore. ( Mantovani
per Hemingway ).
Il
software non è agevole da usare e quindi poco divulgabile perché implica un continuo intervento
dell’operatore che deve essere innamorato dello scrittore e così sensibile da
scoprire in fretta i punti nodali ( si chiamano di attrazione ) della logica
letteraria mano a mano che si presentano. Ma il prodotto elaborato mi sembra di
grande fascino anche se non so a cosa possa servire.
Troppi
dubbi sul falso d’autore, su cosa sia l’arte, l’artista ecc.ecc. ( non è
compito mio )
Allego
solo un piccolo assaggio,si legga un brano di un racconto mai scritto da
Hemingway , traduttore Mantovani ( ne ho fatto anche una versione con
traduzione di Ettore Capriolo)
Buon
divertimento. Se poi vuole bere il calice fino in fondo (e sarebbe depravazione
) sono disposto a darLe informazioni più tecniche di questa operazione, ma con
molta calma e solo a patto che risponda esaurientemente a queste domande: che
cazzo è? a cosa serve ?dove la mettiamo? per chi?
e
dove la usiamo? Facile, noo?
Un saluto a Lei
Eltore Elica
( apprendista alchimista )
Seconda parte
Il racconto di Ernest Hemingway
Questa
è l’impronta stilistica di Ernest Hemingway
/
traduzione Mantovani /
E’
presente sempre e solo in ogni suo scritto.
Ricorre
con ridondanza e con variazione di scala
(
forse frattale ) ad intervalli non regolari ma con rapporti regolari tra detti
intervalli.
Il sonetto di Foscolo
Stesso
discorso vale per il Foscolo ma qui la ridondanza dell’impronta è in compagnia
di un’altra ripetizione: la rima. Facilita la cernita il fatto che la rima non segue
un andamento frattale (come l’impronta) ma periodale.
Ultima
considerazione fascinosa:
Queste impronte sono anche impronte audio cioè
sono ascoltabili come una qualsiasi musica.
Che
sia questa la musica dello scrittore che tanto ci ammalia ?
Onestamente
ammetto che sono tanti i dubbi che gravitano intorno a questa operazione, dal
concetto di falso d’autore, di arte, di artista ecc.ecc. ma anche al rapporto sempre ambiguo tra lo
scrittore in lingua madre e il suo traduttore.
Ho
conosciuto autori, a mio modesto parere, rivalutati e riscritti da traduttori
che
(
senza macchine come questa ) hanno interpretato perfettamente lo spirito e a
volte rivalutato l’originale ( Pennac per tutti ) ed altri ( Simenon ) che non
hanno colto le espressioni quasi gergali. Mi limito a dire che forse non sono
problemi miei.
Cliccando Qui
puoi leggere un racconto mai scritto di Hemingway
Ciccando Qui
puoi leggere un sonetto mai scritto di Foscolo
Ne voglio leggere un altro
e clicco
sull’ombrellone
Brutti pallosi vi clicco e vado via